DELLE EMOZIONI E DEGLI AMANTI

Le emozioni forti comportano dissidio e dissidenza, perché schiudono prospettive e desideri di ogni sorta e molto più ampi, che prescindono anche e decisamente ciò che le genera. Forse perché ci si rende conto di quanto in realtà si vorrebbe, e non solo dall'amante in questione. È singolare la capacità fecondatrice di queste. Talvolta, le persone che si incontrano, sono un validissimo pretesto che ci permette di capire quanto in realtà vorremmo, e potremmo, avere in generale dalla nostra esistenza. Perché ci fanno da lente di ingrandimento, ci privano delle nostre armature, sgretolandole con una semplicità disarmante, che è costituita da un linguaggio che per una volta siamo in grado di
decodificare senza fatica e soprattutto senza lacune interpretative. Perché usano il lessico più antico e profondo che esista: quello delle vibrazioni. Che non necessita né di parole né di spiegazioni, perché fa fede quello che sentiamo scorrere in ogni capillare. Questa è la magia degli amanti. La magia e la maledizione: nel momento in cui siamo in grado di toccare vette così alte, dobbiamo essere pronti alla contropartita. Quella pesantissima vanga che ci fa raschiare sul fondo. Di una gravosità quasi insostenibile. Ma la svolta creativa è proprio qui: la possibilità che si schiude, di meglio potere comprendere noi stessi e capire ciò di cui abbiamo veramente bisogno. L'amante è un mezzo, una chiave. Sta a noi girarla. E quei fortunati che non limitano l’esperienza ma la vivono veramente sino in fondo, sono realmente degli eletti, perché a loro è stata data la possibilità di cambiare effettivamente il corso della propria storia. Non sostengo sia un cammino facile. Sostengo solo che valga la pena provarci. Secondo i propri tempi. Perché ogni volta che il destino ti offre una possibilità, se non la cogli non resti fermo. Fai tre passi indietro, ed ogni volta il messaggio ti si ripresenterà con sempre più forza, sino a quando diverrà insostenibile e forse anche funesto. Perché certe cose sono scritte. E in quanto tali vanno affrontate e vissute.
Sarà come riemergere da un abisso, dopo un’apnea di secoli.
Con i polmoni strappati dal primo respiro primordiale.
Sarà come vedere e toccare la luce.

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