DEL SIMBOLISMO DEL CORPO

Segni su un corpo che diviene veicolo per un messaggio decifrabile. In un’ambivalenza segni e corpo divengono un simbolo ampliando i rispettivi significanti e significanti. Schiudendo. Uno spiraglio, una canalizzazione per una sofferenza latente che per non compromettere l’esistenza dell’individuo, della persona, vuole e deve emergere e manifestarsi. Con tutto il suo vigore e la sua invocazione intensa. Non è uno strido di resa, è un grido di battaglia; anche se sommesso come uno spiro, vuole manifestare la sua determinazione. Un urlo sul volto di chi osserva, che sovente deficita di attenzione e che quella supplica non ode.

SABATO NOTTE

Forse solo il lucido delirio post-agenzia, ma ti sento. Rivedo e reindosso il tuo sguardo. Di un sabato sera post moderno. Nelle vene, le tue, sintesi narcotiche euforizzanti. Sulla pelle, la tua, un’essenza fra il dolce ed il talcato. La tua pelle: approfittando impunemente del frastuono, l’ho annusata almeno una dozzina di volte. Con la tua complicità di chi, quasi incredulo, vedeva ventilare sotto ai propri occhi la possibilità di tale improvvisa occasione femminea. Respirando una piccola parte di te. Non so di preciso come. Ti sei avvicinato. Ed io a mia volta. Ho solo deciso di mischiare la mia aura alla tua. Il tuo bel faccino, che forse è solo un’illusione allucinatoria feromonico-alcolica.

ANGELO NERO

Ogni.
Tua.
Plica.
Imperlata.
Del.
Mio.
Sudore.

INTRO

A tutti coloro che nello scrutare nei miei occhi, mi chiedono, poiché ravvisano nel loro turbamento qualcosa di profondo e atavico: “Ma tu chi sei?”

A voi, così rispondo. Ci sono persone che ti porti addosso per secoli.
E che dopo secoli, riconosci con l’olfatto e con i visceri.

Io, sono una di queste.