STARLIGHT

Il mio primo duello in questa nuova terra ho combattuto per potere essere al tuo fianco.
Che tu fossi speciale, l'ho saputo dal primo momento che ti ho visto e che ti ho scelto.

Splendida creatura di Dio, e manifestazione evidente e brillante della Sua esistenza tra gli esseri umani, io ora a te scrivo.
Eccellente testimonianza del suo operato tra gli uomini, a te ora rivolgo questo mio sentire, costituito di una matericità sberluccicante e di un'essenza  effervescentemente speziata.

Preziosissimo dono al mio fianco sei stato da dolci ed abili mani posto. 

Di miele, come sono i tuoi capelli, vorrei che questa tua notte fosse ammantata. Algida, com'è invero la tua pelle, vorrei che la luce di questa luna nascente illuminasse suadente il tuo incedere. Talcato, com'è il tuo profumo di infantile innocenza e purezza che ti riveste, vorrei che fosse il tuo addormentarti esausto ma con altre e più profonde certezze nel tuo cuore. Pervasivo, com'è il tuo sguardo, vorrei che fosse il germinare della consapevolezza della tua grandezza.


Di ogni tuo ineluttabile frangente che mi stai con dolcezza e viscerità mostrando.
E nel quale io mi sto sempre più perdendo, dissolvendomi.

Di dormire a te abbracciata ho sognato: ancora adeso a me sei, ed al mio tatto onirico ancora vivido, materico e plastico in questa piacevole illusione neurochimica. Una parte di me vorrebbe quella soglia attraversare ed al tuo fianco anche fisicamente aderire pur consapevole di una preclusione che in realtà non ha scopo dissuasivo ma evasivo. E proprio questa negazione a priori è paradossale manifestazione di apertura, seppure l'assunto ne è un'evidente contraddizione in termini. Sei stimolo che mi spinge a vedere cose che forse non ho voluto in passato vedere e sensazioni che non ho voluto ascoltare. Ed è proprio questa censura, sempre in un paradosso, che ad altro mi avvicina.

Destabilizzata dal mio sentire e da quello che mi stai mostrando.
La nostra unione è come monsone di calda pioggia di miliardi di stelle cadenti da aurore boreali sospinto.
A questa complicazione di nostre esistenze io ora questo dedico.
Nel mio innegabile profondamente inspirare di questo.
Del mio lasciarlo andare in circolo affinché in ogni recesso ponga seme e germogli.
E di un mio neonato, incredibile, attendere.

Nessun commento: