ZITA E ZITO

Non è facile, cercare di descrivere ciò che ho provato oggi. E che da sempre ho provato con te R.. Mi chiedo quanto il nostro rapporto sia la proiezione di due borders narcotizzati, assuefatti ed eccitati dalla loro stessa neurochimica deviata e deviante. Assuefatti al fine di ricercare emozioni sempre più forti, alla stregua di quelle che siamo in grado di donare l’uno all'altro. Di un tempo e di uno spazio che non hanno mai costituito un problema all'interno della nostra relazione: abbiamo lasciato l’altro libero di costruirsi una vita da condividere. Agli occhi dei più inconcepibile, ai nostri un semplice assunto incontrovertibile.
Ma si può descrivere un emozione dalle tinte così profonde da sembrare lava che scorre nelle viscere della terra? Un’emozione che sembra appartenerti da secoli? Spariamo dalle reciproche esistenze per mesi: pur sapendo esattamente cosa l’altro sta facendo. Senza gelosia di sorta: atteggiamento di chi sa che nessuno può portarti via ciò che ti è stato predestinato. A parte la tua perché sei siciliano. E quando ci incontriamo nuovamente è come se fossero passati appena un paio di giorni.

Non mi spaventa la sicurezza e la convinzione, vere oltretutto, che ostenti dicendomi che sono la tua sposa promessa e che nulla può dividerci; che mi piaccia o meno.
Mi spaventa solo il fatto che tu possa avere ragione.

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