ANDROGINO o Coincidentia Oppositorum

Sapevo che non avrei dovuto comperare Lord Tanqueray.

Non per una questione di prezzo. Semplicemente perché si insinua e rende voragini, ciò che sino all'atto precedente la metabolisi, erano semplici, o quantomeno gestibili, intercapedini.

Come ha sottolineato mia madre, questa è un'estate strana: una di quelle che credo resterà negli annali. Singolare oggi anche il tempo a Londra: c'è afa, e più che camminare lungo Clapham High Street, sotto questo sole perfettamente definito e pregnante, anche nel suo calore, sembra di stare a Miami.

Questa notte la vampira ho visto sorgere il sole prima delle tre. 

Giusto per affondare meglio questa lama incandescente tra le mie carni, ho scelto di mettere come sottofondo "By your side" di Sade. Straziante. In fondo sono più vicino di quello che pensi. Molto vicino. Non mi chiedo se si possa metabolizzare un amore, per quanto il termine amore lo trovo limitativo in questo frangente. Preferisco che sconfini nell'eccellenza, nella perfezione e nella simbiosi nel senso positivo del termine. La simbiosi, dal greco συν ossia "insieme" e  βιος, ossia "vita", nei termini più generici è la stretta relazione fra oggetti, azioni o persone diverse, al fine di
trarne un beneficio reciproco. Al quale io non voglio volutamente dare limite e definizione, perché significherebbe circoscriverlo e limitarne l'essenza. Non mi chiedo quale sia l'accadimento che alleggerisca tale consapevolezza madida. Non mi chiedo se si possa sedare quella dolce e pervasiva insinuazione tra le tue pliche: sarebbe equivalente ad un omicidio. Non mi chiedo il perché io non avessi occhi per vedere, perché invero li avevo. E avevo un cuore che batteva, ed un'attenzione ed un'attrazione particolare, profonda.  Stupidamente, ingenuamente non ho ascoltato il mio sentire. Evidenza palese anche a mia madre, che un giorno dopo un mio di te narrare, mi guardò e mi disse: "Ti piace molto questa persona". Non credevo fosse così evidente, ma pare che con altro linguaggio riusciamo a comunicare inequivocabilmente con chi bene ci conosce. Non cerco spiegazioni, perché di spiegazioni non ho bisogno. Emergono comunque: ed hanno un nome ben preciso e definito. Si chiama paura. Credo sia uno tra i peggiori nemici dell'esperienza e di conseguenza dell'evoluzione. Forse quando le tue basi di essere umano, uomo o donna che sia, non sono sufficientemente solide, quando ancora non ti sei trovato, quando temi di non essere all'altezza dell'altra persona ed hai paura di essere solamente un numero, e come tale considerato e trattato, allora il confronto con ciò che senti affine diventa insostenibile. Perché hai stupidamente paura di un rifiuto, di una derisione e di una relazione intesa a senso unico. Perché hai paura di essere solamente uno splendido oggetto. Anche se lo sguardo dice il contrario. Anche se le emozioni dicono il contrario. Anche se le sensazioni dicono il contrario. Anche se il tempo che scorre diversamente dice il contrario. Anche se ogni gesto dice il contrario. Anche se quello che senti in ogni declinazione di materia di cui sei costituito, attesta esattamente e precisamente il contrario.  L'unico conforto è vedere quanto si è cambiati, quanta strada si è percorsa. Quando tutte quelle stupide, inutili, deprivanti,  fuorvianti, sterili, logore, maschere e corazze sono cadute. Quando, in una resa fiduciosa ed incondizionata, ti mostri nudo all'alterità.  E lasci che questa ti svesta di te e ti rivesta di lei. Lo stesso fai tu con lei. Non voglio tornare indietro nel tempo. Non è mia ambizione. A dispetto di tutti i casini con cui nell'incedere ci siamo conditi, fusi e con-fusi, lascio che ciò che è scritto avvenga. Con tutto quello che con le nostre stesse mani, in un ironico scherzo e gioco del destino, ci siamo ricamati con dovizia sugli abiti. Pare che sia nostra prerogativa di eretici ed immorali. Perché conosciamo profondamente l'animo umano avendolo indagato coni nostri stessi sensi. Sei vivido ricordo e presenza impressa a fuoco in me: ogni tuo dettaglio, ogni tua movenza, ogni tua implicazione ipodermica di nera china, ogni stilla di acciaio nelle tue carni, ogni tua esacerbante manifestazione di esistenza, ogni sigaretta che ti ho visto accendere, ogni gioiello che cinge il  tuo polso ed il tuo collo. ogni birra che ti ho visto bere, ogni secondo di 19 ore impeccabili, ogni minuto talmente denso e colloso da potere essere staccato come pelle da quelle pareti e così effervescente da continuare a riprodursi instancabilmente, ogni sarcastica o ironica pungente affermazione, ogni espressione di slang, ogni notte dalla matericità così densa da potertela nel tempo ancora iniettare sotto pelle,  ogni inutile indumento che ho cercato di sfilarti mentre tu mi precedevi nel tempo, ogni marcatura nera ai tuoi occhi profondi come la notte, ogni contrazione, ogni tua morfologia, ogni tua implicazione e complicazione. Sei ancora con in una stanza con il tuo sguardo su di me spalmato ed ancora interamente vestito (eccellente). Sei ancora in quella stanza con indosso solo ciò che non ti puoi togliere. Sei ancora adeso ad un tacco 12. Sei ancora davanti ad una media rovesciata su un piumino. Sei in una strada che attraverso e che a te mi riporta. Sei in un cartellone pubblicitario che ha un nome con cui ti ho sentito chiamare. Sei in un cammino che ho intrapreso. Sei negli asciugamani e nelle lenzuola che compero. Sei nelle miglia che faccio ogni giorno. Sei nel fiume che scorre in questa città. Sei nelle idee che partorisco ogni giorno. Sei nel mio entusiasmo, nella mia forza e nel coraggio di proseguire per questa strada, per quanto impervia sia. Sei nella cura che mi prendo di me stessa. Sei nel mio orgoglio. Sei nel mio quotidiano e personale non dire eterno.

Guardarsi in uno specchio è devastante. Ma è anche vero, che se a quello specchio si ponesse la dovuta attenzione, non se ne avrebbe così paura. Salto quantico che supera la dispercezione ed il pregiudizio pretestuoso ed errato e vede l'essenza, perché arriva diretto all'anima. O gioco d'alta magia. Assolutamente alta magia, penso non si possa descrivere in altro modo. Esistenze complicate le nostre: ma non a sufficienza da nascondercene dietro. Dilettantesco esercizio di basso profilo già esercitato con becera maestria dalla maggioranza.

La deprivazione induce e conduce inevitabilmente la riflessione a volgere la propria attenzione verso diversi assunti, cambiamenti di paradigma e conseguenze. Quando la mancanza diventa tangibile manifestazione, inevitabile è tirare le somme. Non c'è passato, non c'è futuro. C'è solo l'hic et nunc, Il qui ed ora.

Ora sta a te, guardare in faccia i tuoi demoni, e porre ascolto ai loro instancabili bisbigli.
Tra meno di due ore qui sorgerà il sole.
Se allunghi una mano, ed al tuo fianco mi cerchi nel tuo talamo, puoi sentirmi.
Io e Londra ti auguriamo una buonanotte Mr Swallow.
Dovunque tu sia.

Nessun commento: