MR SWALLOW

Difficile di te svestirmi ora e lontano dalla mia intenzionalità. In deprivazione di pretese ed in circostanze come di sguardo obbligato a soffermarsi su improponibili raffronti, rifrango ora la tua essenza, attraverso le vesti delle sensazioni e delle emozioni. L'efflorescenza oramai profumata e germogliante al mio cospetto si è posta come schianto sordo. Lacerazione profonda e voragine di mancanza di te. Rileggo preziose e dorate parole tue, nel narrare di quanto il fato, a tuo dire, si possa essere divertito. Rileggo quanto da te enunciato in merito al tuo sentirti vivo e non sopravvissuto.
Rileggo tuoi virtuali grafismi postmoderni, nel sentire a tua volta la mia mancanza ancora prima della mia partenza. Mi chiedo ora, invero cosa e quanto io voglia veramente dirti. Nell'eccezionale trama di complicazioni intessute con maestria come filato ricamato preziosamente da ataviche e plurime mani pazienti. Ancora, tendo a sottolineare con piccoli ed irrisori filacci di ridicole ed opinabili bardature, priva di pretese. Che cosa, ed ho l'ambizione di parlare per entrambi visto che indossiamo la stessa sostanza di quel sapore commisto di dolciastro, acre e speziato, ci ha così profondamente spaventato da sospingerci sì l'uno dentro l'altro, ma mai veramente uno verso l'altro? La suadente perversione di guardarsi riflessi in uno specchio. La paura di sentire il click dell'incastro e di non potere più fare a meno l'uno dell'altro. Il sentore di una miscela micidiale poiché eccellente distillato neurochimico-animico di perfezione e simbiosi. Molto tu mi manchi ora che ho dismesso abiti vecchi e logori. Molto tu mi manchi ora che nudi ci siamo visti e vissuti.

Nella serenità di un imprescindibile ed inevitabile cammino diverso intrapreso, non trovo conforto o spiegazione, perché né di uno né dell'altro ora ho bisogno. La mia urgenza ora, concerne il sussurrarti quanto tu sia speciale ai miei occhi ed al mio cuore. Contempla la necessità di dirti quanto io senta e veda in te il guerriero che ho sempre cercato, e quanto avrei voluto e vorrei, tu lo fossi.

Di te, ho portato con me ogni frangente. Ogni accezione. Ogni implicazione. Ogni complicanza. Sei consapevolezza scivolata nel profondo che nutre e dispiega.

Ricordo una sera, nello specifico quella di San Valentino di quest'anno, quando mi hai vista per la prima volta avere un'emozione marcatamente umana e devastante di fronte ad un sms inaspettato, andare via stordita con gambe tremanti e sguardo assente. Mi hai detto: "Almeno questa volta non è colpa mia". Sì, e a giudicare dal tuo sguardo, un po' ti è dispiaciuto.

Buonanotte Mr Swallow.
Ovunque tu sia.

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